“Mi sciaccavu dui pumelli e se vedeiva a RAI” – (Es war einmal, als ich zwei Knöpfe drückte, und Sie sahen RAI)

Sei anziano. Accendi la TV. Si accende su Italia 53 e c’è un’asta. Cambi canale, si apre un pop up. Consenso alla Privacy. A tutto schermo. Non capisci , schiacci tasti a caso. Schiacci l’uno che c’è il primo. Niente. Schiacci un altro tasto. Domanda in inglese, si-no. Non sai l’inglese. Schiacci il tasto OK.Continua a leggere ““Mi sciaccavu dui pumelli e se vedeiva a RAI” – (Es war einmal, als ich zwei Knöpfe drückte, und Sie sahen RAI)”

Occhi (conversazione tratta da una telefonata vera)

– lo hanno fatto di nuovo– sei sicura?– la mia amica, ieri. Me lo ha detto. Non so come fai a non vergognarti, mi fai scappare lavoglia di vederti– che amica?– smettila– sei arrabbiata?– secondo te?– hanno fatto cosa? Ma chi? Cosa c’entro io?– nel suo studio, ieri. Tu. Sei tu come sempre.– eravamo assiemeContinua a leggere “Occhi (conversazione tratta da una telefonata vera)”

L’anziana Signora di trentasette anni che mangia bistecche molto alte e probabilmente al sangue

Linea 1Caricamento VoltriQuasi a SampierdarenaInterno autobustardo pomeriggioLuce fiocaper sole pallidoe cielo da maccaia. Signora anziana,molto anziana,pesantemente truccata,con dei sacchetti da clochardCredo emanasse un certo odorechè tutti erano a distanzaanche e non solo per questo. Parlava da solama anche a tuttia VOCE ALTA: “VE LO DICO IO:CHE HO TRENTASETTE ANNI,SE NON CI CREDETE CHIEDETE IN QUESTURAALContinua a leggere “L’anziana Signora di trentasette anni che mangia bistecche molto alte e probabilmente al sangue”

Scrivo poesie non sempre belle e qualcuno per questo mi chiama poeta ma è un imbroglio costruito sul nulla.

Almeno so d’esser poetautile a niente e che scrive anche malee non mi piace neanche la parola.Poeta.Come se fosse chissà cosa… Un inutile titolo pomposoanche perchédiffusamentenon “si sa” di poesia. Alle persone piacciono le definizioni;è forse per questoche mi graffianocon questo appellativoe per far capire cosa scrivoannuisco stupidamente;mi tocca dir poeta, scrittore,uomo di penna. (UomoContinua a leggere “Scrivo poesie non sempre belle e qualcuno per questo mi chiama poeta ma è un imbroglio costruito sul nulla.”

Being There (Oltre il giardino)

Nella mia torre d’avorio Vivo senza un sorrisoMa a volte rido Che sembra strano Per uno che non sorride E sono anche pieno di energia Anche se a volte sono fiacco Ma accade raramente (Intendo esser fiacco) Mentre più spesso non sorrido E questo può essere un problema Per uno che spesso ride Nella suaContinua a leggere “Being There (Oltre il giardino)”

Sorridi un po’ ogni tanto, magari di nascosto se proprio non vuoi farti vedere

Sorridi un po’ ogni tantoMagari di nascostoSe proprio non vuoi farti vederePerché un motivo di sorridere c’èMagari non spessoMa c’èE non pensare troppoFaiPerché il sorrisoRaramente viene dal pensareMa spesso e più spesso dal fareLava per terraStendiStiraZappaCostruisciRompiFai che ti facciano male le bracciaO le gambeO ritrovati con tutte le ossa rotteMa faiE sorridi ogni tantoCon gliContinua a leggere “Sorridi un po’ ogni tanto, magari di nascosto se proprio non vuoi farti vedere”

Del muratore e del rispetto

Era la fine gli anni novanta, anzi, forse poco dopo il duemila e mi trovavo in un paesino dell’entroterra che da Masone si arrampica verso l’ovadese. Ero lì per un funerale, una persona anziana, mamma di un collega; a quei tempi ero ancora abbastanza giovane e non era ancora giunta l’età nella quale questi eventiContinua a leggere “Del muratore e del rispetto”

Quando gli ultimi arrivano primi

Ho un amicoconsiderato da moltiun due di picche Un esclusofin da bambinoe che lo si burlavasenza pietà alcuna. Irragionevole Istintivo Facile preda di ogni scherzo al quale reagiva con esplosioniirrazionali Anche crescendosembrava privo di ogni logica Ora lo vedoe ricordo qualche anno faun suo discorso di una saggezzafuori dal comune E lo vedo adessodopo unaContinua a leggere “Quando gli ultimi arrivano primi”

The art of (not) making dances

E l’hai lasciata andar viaNon sai se per codardiaO noiaO perché non volevi danzareO non voleva danzare leiO semplicementePerché non volevate danzare assiemeNon riesci a danzare per danzareSe è forzata la danza non decollaE lo sai beneperché adesso in qualche modo stai danzandocon qualcuno che nei suoi occhi ti vede come seie tu vedi comeContinua a leggere “The art of (not) making dances”

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora